Alfa Romeo GT Junior: Come distinguere i modelli

Una breve guida che illustra come distinguere i modelli di Alfa Romeo GT Junior 1300, 1600 e "unificata", focalizzandosi sugli elementi esterni, interni e sul cruscotto.

Alfa Romeo GT Junior: Come distinguere i modelli

Prodotta tra il 1966 e il 1975 in poco più di 105.000 esemplari, l'Alfa Romeo GT Junior rappresentava il modello d'ingresso nella gamma coupé della Giulia.

Durante l'intero periodo di produzione i cambiamenti apportati da Alfa Romeo per mantenere attraente il modello non furono particolarmente invasivi.
Per un occhio poco allenato, la quarta serie, la più rara, risulta probabilmente più semplice da riconoscere tra le varie edizioni. E le altre?

In questa pagina elenchiamo le differenze principali che consentono di identificare i modelli di Alfa Romeo GT Junior, focalizzandoci sugli elementi esterni e interni della vettura.

Nella tabella seguente sono riportati i nomi del modello, le serie e gli anni di produzione dell'Alfa GT Junior.

Modelli Identificativo Anno di produzione
Prima serie Giulia GT 1300 Junior 10530 1966 - 1969
Seconda serie GT 1300 Junior 10530 1969 - 1971
Terza serie GT 1300 Junior 115.03 1971 - 1974
Terza serie GT 1600 Junior 115.03 1972 - 1974
Quarta serie GT Junior 115.34 1974 - 1975

Alfa GT Junior - le differenze esterne

L'anteriore delle Alfa Romeo Giulia GT 1300 Junior e GT Junior è senza dubbio la zona che più aiuta a distinguere le varie produzioni. Delle quattro serie commercializzate, il cambiamento più importante avvenne quando Alfa Romeo ridisegnò il frontale rimuovendo l'iconico "scalino", tanto amato da collezionisti e amanti del modello. Ma non fu questa l'unica modifica.

Il frontale della Prima (1966) e Seconda Serie (1969)

Nel riquadro 1 dell'immagine seguente è fotografato il frontale che venne utilizzato fino ai primi esemplari del 1971. Si può facilemente notare la feritoia presente tra la calandra e il cofano motore che da origine al soprannome "GT Junior scalino".
Identificativi della prima e seconda serie sono la forma degli indicatori laterali e il posizionamento dei due fanali che fungono sia da anabbaglianti che abbaglianti.

la calandara: in alto un esemplare di Alfa Romeo GT Junior scalino, al centro una seconda serie, in basso una gt junior unificata
Immagine 1 - Calandra GT Junior - Fonte brochure Alfa Romeo

Il frontale dell'Alfa GT Junior Terza Serie (1971)

Con la terza serie, Alfa Romeo ridisegna la parte anteriore della vettura riprendendo la GT Junior alla sorella maggiore 1750 GT Veloce (riquadro 2), mettendo quindi fine alla stagione "scalino".
Presentata nel 1970 e commercializzata verso la metà dell'anno successivo, la parte anteriore della GT Junior terza serie presenta i fanalini delle luci di posizione e direzione posti sotto i due fanali che, a loro volta, si riposizionano verso la parte esterna della calandra. Sono presenti due nuove feritorie visibili subito sopra il paraurti anteriore, in corrispondenza dello scudetto della casa che, a sua volta, presenta una nuova forma e nuove dimensioni limitate alla dimensione della griglia.
Gli indicatori di direzione laterali cambiano di forma e posizione (circolari anziché di allungati), mentre i paraurti presentano un nuovo profilo. Ovviamente questi cambiamenti portarono un diverso disegno dei lamierati anteriori.

Il frontale della Quarta Serie (1974)

A quattro anni di distanza, Alfa Romeo presentò la quarta e ultima serie della GT Junior, la cosiddetta "unificata". Anche in questo caso l'aggiornamento determinò l'unificazione della carrozzeria alla sorella maggiore 2000 GT Veloce del 1971, con pochi dettagli che le differenziano, come ad esempio i paraurti sprovvisti di rostri all'americana e i fanali posteriori che rimasero identici alle precedenti serie.
La calandra è ad otto listelli "cromati" e ingloba lo scudetto Alfa Romeo che è integrato alla calandra stessa. La quarta serie della GT Junior è l'unica provvista di due fanali supplementari; i più grandi posti esternamente fungono da anabbaglianti, mentre gli interni da abbaglianti (riquadro 3 dell'immagine 1 e 2).

Confronto tra i modelli di Alfa Romeo GT Junior, scalino, seconda serie e GT Junior unificata
Immagine 2 - Differenze tra le serie Alfa Romeo GT Junior - foto ufficiali

I parafanghi, i cerchi e altri dettagli

Un dettaglio, meno visibile ma che aiuta a differenziare la GT Junior prima serie dalle successive, lo si nota osservando i parafanghi posteriori (immagine 3).
La differenza con le successive serie riguarda il parafango più alto e meno piatto.
Come consuetudine, durante la produzione decennale numerosi particolari subirono modifiche.
Esempio sono i braccetti dei tergicristalli che variarono sia nel modello del '71 che nella "unificata" dove sono integralmente neri.

Anche sul fronte dei copricerchi ci furono diversi modelli in base la periodo di produzione. Si passò dalle coppe copricerchi ad incastro "liscie" tipo scodella con logo Alfa Romeo della prima e seconda serie (immagine 2 riquadro 1), alle coppe sempre a scodella prive del logo centrale ma con ornamento circolare nero con scritta Alfa Romeo per gli esemplari fino al 1972 (immagine 3 riquadro 3).

Alcuni particolari Alfa Romeo GT Junior: pannello portiere e cerchi
Immagine 3 - alcuni particolari dell'Alfa GT Junior

Con l'avvento della GT 1600 Junior del 1972 si adotteranno delle borchie in acciaio inox più piccole con i 4 bulloni a vista e logo centrale su fondo nero molto sporgente. Le stesse furono mantenute anche sulla quarta serie e sono indentiche a quelle della 2000 GT Veloce (immagine 3, riquadro 4).

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Per conoscere più in dettaglio le peculiarità del proprio esemplare è sempre valido il consiglio di contattare il RIAR – Registro Italiano Alfa Romeo e chiedere informazioni specifiche.

GT Junior - l'evoluzione negli interni

Nel decennio di produzione, gli interni e in particolar modo il cruscotto della "piccola" GT Junior subirono due aggiornamenti rilevanti. Il primo intervento avvenne con la presentazione della seconda serie del 1969, il cruscotto piatto della Giulia GT 1300 Junior (immagine 4 riquadro 1967) fu sostituito con un nuovo quadro strumenti a "gobbe" (riquadro 1969).

Il secondo intervento fu realizzato sulla quarta serie "unificata", la modifica è riconoscibile dai quattro piccoli quadranti circolari posti tra i due strumenti principali, esattamente come sulla 2000 GT Veloce (immagine 3 in alto, riquadro 5).
In quest'ultima versione varia anche la forma del cruscotto che non è più uniforme ma presenta uno scalino che si raccorda tra le gobbe e le bocchette d'areazione.

il cruscotto dell'Alfa Romeo GT Junior del 1967, 1969, 1971 e 1972.
Immagine 4 - l'evoluzione del cruscotto dell'Alfa Romeo GT Junior

Nell'immagine 4 sono visibili i diversi cruscotti della GT Junior, rispettivamente:

  • riquadro 1967 - è illustrato il cruscotto piatto introdotto al lancio della vettura.
  • riquadro 1969 - Interno della seconda serie, la prima versione con il cruscotto a "gobbe".
  • riquadro 1971 - Interni della terza serie, la prima senza scalino.
  • riquadro 1972 - Interni di una GT 1600 Junior.

Nella precedente immagine 3 (no.1 e 2.) sono riportati due esempi di pannelli portiera rispettivamente della prima serie (che si manterranno praticamente identici anche nelle due successive serie), e dell'ultima versione unificata (molto simili  a quelli della 2000 GTV). La serie "unificata" è inoltre identificabile anche per la presenza del catadiottro (segnalazione portiera aperta).

Il volante della GT Junior

La prima versione del 1966 è caratterizzata dall'adozione del volante a tre razze della Giulia berlina 1600 Ti (immagine 4 in basso a destra). Con il primo aggiornamento del 1967 il volante passò ad avere due razze rivolte verso l'alto, il materiale è sempre bachilite.
A partire dal 1972 venne offerto il volante in legno Hellebore a tre razze e "calice basso" visible nel riquadro in basso a destra dell'immagine 4.
Con l'introduzione della serie "unificata" (1974), la GT Junior venne offerta con una nuova variante dell'Hellebore sempre a tre razze ma a calice profondo e tappo nero.

Immagine di copertina di domantasm.

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