Citroën DS: tutti i modelli dello squalo

Icona nell'industria automobilistica, la "Dea" ha segnato un capitolo indelebile nella storia dell'auto, distinguendosi per il design avveniristico e le innovazioni tecniche d'avanguardia. Ripercorriamo le tappe principali della storia del modello e le caratteristiche degli esterni e degli interni.

Citroën DS: tutti i modelli dello squalo

La DS o più comunemente soprannominata "Citroën Squalo", fu presentata per la prima volta al 45° Salone dell'Automobile di Parigi il 6 ottobre del 1955, suscitando un grande entusiasmo da parte del pubblico tanto da raggiungere le 80.0000 vetture vendute durante i quattro giorni della manifestazione.
Quel che segue è un estratto del quotidiano "Le Figaro" nell'edizione del 8-9 Ottobre del '55 che descrive l'atmosfera nello stand del produttore francese:

La "DS mania" coinvolge tutti. I francesi hanno un bel giocattolo. Ma è un giocattolo che ha un sapore proibito a causa del suo prezzo: 930.000 franchi. Ciò non impedisce alle ordinazioni di decollare, aumentando così i tempi di consegna. Ogni ora aggiunge un mese. C'è un'atmosfera di euforia allo stand Citroën. ... "I clienti agitano all'unisono libretti degli assegni e mazzette di banconote come si agitano le bandiere".

Le tre carrozzerie

Sebbene tutti la conoscano in versione berlina, la "Dea" è stata prodotta anche con carrozzeria cabriolet e station wagon, quest'ultima presentata nell'ottobre 1958.

Carrozzeria Anno Esemplari
Citroën DS Berlina 1956 - 1975 -
Citroën DS Cabriolet 1960 - 1971 1.365
Citroën DS Break 1959 - 1975 493.724

Oltre alle tre varianti sopracitate, nell'ottobre 1958 fu presentato l'allestimento speciale DS Prestige, caratterizzato dalla presenza di un vetro di separazione tra il conducente e l'abitacolo posteriore della vettura.
La Prestige era disponibile esclusivamente in nero con interni rivestiti in pelle grigia e tessuti Hélanca. Tra le dotazioni spiccava la presenza del radiotelefono.

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Chi ha disegnato la Citroën DS?
La Dea è stata progettata dallo scultore e designer italiano Flaminio Bertoni in collaborazione con l'ingegnere aereonautico André Lefebvre, e con il contributo di Paul Magès, inventore della sospensioni idropneumatiche di Citroën.

Tabella dei modelli

La DS è stata lanciata sul mercato con varie designazioni in relazione alla cilindrata del motore: il modello DS19 identificava il propulsore da 1,9 litri, la DS20 indicava il motore da 2 litri e così via.

Modelli DS Anno modello (MY)
DS19 1956 - 1968
DS20 1969 - 1975
DS21 1966 - 1972
DS21 IE injection électronique 1970 - 1972
DS23 1973 - 1975
DS23 IE injection électronique 1973 - 1975

Il numero di esemplari prodotti

Secondo quanto riportato dal club "DS ID Club de France", durante i 20 anni di vita del modello, il marchio francese assemblò 1.455.746 vetture tra DS e ID, di cui 1.330.755 presso gli stabilimenti d'oltralpe.
La DS e le sue derivate furono vendute a livello mondiale, compresi America, Asia, Australia e Sud Africa.
La produzione terminò nel giugno del 1975, quando la "Dea" lasciò definitivamente il passo alla Citroën CX.

I modelli più rari – Oltre alla DS19 del 1956 che è di fatto il modello più raro da reperire, secondo quanto riporta il sito internet salvadsie.fr, a fronte dei soli 275 esemplari ufficialmente prodotti, la DS23 IE del 1975 risulta essere la seconda versione più rara.

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Il significato del nome – Le lettere DS in francese si pronunciano come la parola "déesse" che significa Dea o Divinità. In Italia è soprannominata più semplicemente "Citroën Squalo" per via della forma della vettura.

L'evoluzione della "Déesse"

La DS fu oggetto di continui aggiornamenti avvenuti con cadenza annuale. Di conseguenza, le diverse versioni furono categorizzate in base agli anni di produzione e sotto la denominazione di "model year". Gli aggiornamenti arrivarono quasi sempre verso la fine dell'anno anticipando di qualche mese la corrispondenza anno/modello (ad esempio, l'introduzione del MY '61 avvenne nel settembre 1960).

Per quanto concerne il frontale della "Dea", è stato nettamente modificato in tre occasioni, tutte evidenziabili nelle immagini riportate nel riquadro 3:

  • Il Modello iniziale.
  • Il frontale della seconda serie di fine 1962.
  • Il frontale con i fari a mandorla di fine 1967.

Il primo frontale

Identificata come DS19, la prima versione della déesse è riconoscibile per l'assenza dei rostri anteriori. e per la presenza dei fari a singola parabola.
I paraurti erano in acciaio cromato fino al 1959 e successivamente in acciaio inox.
I primissimi esemplari si identificano per la presenza di un pannello in alluminio rigato in corrispondenza delle due sezioni agli estremi del sotto paraurti anteriore.

Un ulteriore elemento distintivo della prima serie è la presenza di una piccola luce rossa posta in prossimità dei fari anteriori, nella parte superiore del parafango.
Dalla metà del 1958 sul cofano si trovavano due fori per gli ugelli dei lavavetri, in precedenza era presente solo uno foro.

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Le prese d'aria sulla parte alta dei parafanghi apparvero nell'ultima parte del 1959. Si tratta dei due elementi visibili nella precedente immagine di sinistra dove è ritratto un esemplare prodotto dopo la metà del '59 (presenta i due ugelli lavavetri e il volante nero).

Il frontale della "seconda serie"

Con il model year '63, il paraurti fu leggermente ristilizzato e presentava i rostri in gomma e due piccole feritoie sotto i fari anteriori destinate a convogliare l'aria per la ventilazione dell'abitacolo.
Dal 1966 il sotto scocca in corrispondenza del paraurti anteriore disponeva di tre prese d'aria maggiorate a sviluppo orizzontale, al posto delle precedenti orizzontali e verticali.
Nello stesso momento comparve un deflettore posto sotto i paraurti tra i due rostri.

Il frontale con i fari carenati della terza serie del 1967

Il profondo restyling di settembre '67 donò alla vettura l'aspetto che più la identifica nella cultura di massa.
I fari sono carenati e composti da 4 alloggiamenti, di cui i due centrali, ospitano luci direzionali allo iodio che seguono le traiettorie delle curve.
Leggermente diversi anche i parafanghi allargati per garantire lo spazio necessario ad ospitare pneumatici maggiorati su cerchi da 5 pollici e mezzo.

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Le maniglie di apertura erano a bottone in alluminio fino ad ottobre 1959, in seguito in acciaio, e infine a incassso squadrate da model year del 1972. Con superficie totalmente liscia dalla metà del 1974.

Il posteriore e il tetto

Durante la produzione della "déesse" il posteriore non subì particolari stravolgimenti.
Al netto di piccoli elementi come i catadiottri e le finiture dei fanali posteriori, il cambiamento principale avvenne a metà 1959 quando i passaruota posteriori detti "corti", furono sostituiti da nuovi lamierati. Questi sono riconoscibili in quanto allungati e allineati all'estremità centrale del portellone, a differenza dei precedenti che si allineavano al laterale del portellone. Un altro elemento utile per distinguerli sono i catarifrangenti; incastonati e di forma squadrata nei parafanghi allungati.

I catarifrangenti – A sinistra del riquadro precedente sono visibili sia il passaruota "corto" che i riflettori laterali installati sui primi modelli che si allungavano sul laterale e della vettura includendo un catadiottro.

  • indicativamente fino a metà '58 era presente anche il catarifrangente laterale.
  • per un anno e fino a metà '59 l'elemento si estendeva lateralmente ma era privo del catarinfrangente laterale.
  • successivamente era incastonato nel lamierato e rifinito con cornice cromata.

Il tetto della versione berlina fu realizzato in poliestere e fibra di vetro.
L'utilizzo di questo materiale contribuì a ridurre il peso della vettura senza compromettere la rigidità in quanto l'ottimo telaio garantiva il supporto necessario.
Il tetto poteva essere in tinta o a contrasto in base all'abbinamento e all'allestimento. Sulla station wagon era in metallo.

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Gli esemplari prodotti prima di settembre 1961 sono identificabili per la presenza di una luce posizionata sul montante centrale.

Citroën DS Pallas: Le caratteristiche identificative
La Pallas rappresentava la versione di lusso al vertice della gamma della Citroën DS berlina. Presentata nell’ottobre del 1964 con il model year ’65, rimase in produzione fino al 1975.
Un approfondimento sull'allestimento DS Pallas, il più iconico e lussuoso

Gli interni della Citroën DS

Durante la produzione, gli interni della Citroën DS subirono svariati affinamenti e furono oggetto di cambiamenti rilevanti in due diversi momenti:

  • 1961: restyling della plancia verso la fine dell'anno.
  • 1969: nuovo cruscotto con tre quadranti circolari.

I modelli della prima serie "DS19", presentavano una plancia in materiale sintetico composta da un unico elemento, con prese d'aria posizionate alle estremità al posto dei tradizionali deflettori.

Il contachilometri della prima serie era a sviluppo orizzontale e disponeva di due strumenti ausiliari e l'indicatore del livello del carburante in piccolo sulla destra. Rimase in uso fino all'avvento del terzo restyling del 1969.

Tra le modifiche più significative apportate durante la produzione della prima serie, spiccano quelle del 1958, quando il rivestimento del volante fu aggiornato con un aspetto simil nastrato e quando, a partire da ottobre, gli interni adottarono il tessuto Helanca 100% sintetico con notevoli proprietà di elasticità e flessibilità.

Verso la parte finale dello stesso anno, l'indicatore del carburante venne ricollocato sulla sinistra, mentre la plancia presentava una finitura granulosa rispetto a quella totalmente levigata dei primi esemplari.

L'anno successivo, verso la metà del 1959, si adottò il volante nero, mentre qualche mese più tardi comparvero le maniglie in acciaio inossidabile.

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I primi esemplari montavano un orologio meccanico posto al centro della plancia e integrato nel posacenere. A partire da maggio del 1959 fu sostituito dall'orologio Jaeger ricollocato nel quadro a destra.

Gli interni del 1961 e la nuova plancia

A partire da settembre 1961, la déesse fu dotata di un nuovo cruscotto che, pur mantenendo lo sviluppo orizzontale, presentava una forma decisamente più massiccia.
Nonostante gli interni della DS persero in parte l'eleganza della prima serie, il restyling fu un deciso passo in avanti in chiave moderna.

La nuova plancia in due tonalità integrava bocchette d'aria di generose dimensioni poste ai lati dei finestrini, un vano dedicato all'autoradio e il quadro strumenti inglobato all'interno della plancia stessa. Il pomello della leva del cambio era nero così come il volante.

L'allestimento di serie comprendeva alcune migliorie come l'adozione dei tergicristalli a ritorno automatico, lo specchietto retrovisore di forma "trapezoidale" con posizione antiriflesso, l'accendisigari, la funzione di sbrinamento dei finestrini laterali e il pedale del freno a "fungo" di dimensioni maggioriate.

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Durante il 1963 si aggiunse una tasca porta documenti nella parte centrale del tunnel, sotto il comando del riscaldamento.

Nel 1964 le cinture di sicurezza a 3 punti furono offerte come optional sia per i sedili anteriori che per quelli posteriori. Sul lato sinistro dello schienale del passeggero si aggiunse un posacenere, si adottarono i tergicristalli a due velocità e, da fine anno, l'indicatore della temperatura dell'acqua posto sulla destra sotto il tachimetro divenne di serie su tutti i modelli.

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Il contagiri della Citroën DS21 (settembre 1965) montava un contachilometri con fondo scala a 200 km/h e riportava graficamente gli spazi di frenata associati alle velocità.

Alcune modifiche rilevanti giunsero poco prima dell'introduzione della terza serie. Da fine 1968 sul cruscotto gli interruttori a bilanciere sostituirono i precedenti pulsanti, così come nuovi furono i comandi dello sterzo e dei tergicristalli, mentre i sedili anteriori e posteriori risultavano più avvolgenti e più alti.

Il nuovo cruscotto a 3 elementi circolari del 1969

Verso la fine del 1969, Citroën introdusse un nuovo restyling che rimase in uso fino al termine della produzione del veicolo.
L'intero cruscotto fu ridisegnato e presentava un quadro strumenti con tre elementi circolari che includevano il contachilometri, il contagiri e un pannello per le spie.
Per motivi di sicurezza, e per ottemperare alle nuove normative, la parte superiore della plancia fu imbottita.

Le cinture di sicurezza – Le cinture di sicurezza anteriori a 3 punti divennero di serie su tutti gli esemplari prodotti a partire da aprile 1970 (ad esclusione delle DS Cabrio).
Secondo diverse fonti, la fibbia del passeggero presentava un diverso colore per evitare confusione.

In alcuni paesi europei le cinture furono introdotte svariati anni prima. Quel che dovrebbe essere certo, è che l'obbligo di dotare tutte le vetture di cinture anteriori in Europa fu introdotto gradualmente a partire dal 1969.
A differenza degli esemplari americani dove erano offerte di serie, e di quelli francesi a partire dal 1974 con un sovrapprezzo, le vetture destinate al mercato italiano non videro mai l'utilizzo delle cinture di sicurezza autoavvolgenti.

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Nella terza serie il retrovisore interno venne incollato direttamente al parabrezza.

Nel mese di settembre del 1971 fu introdotto un nuovo volante, sempre monorazza ma con un rivestimento in schiuma, come visibile nelle foto precedenti.

Gli interni dei modelli del 1972, 1973 e 1974

A partire dal model year '72, la "Squalo" montava su richiesta l'aria condizionata.
Gli esemplari con questo optional presentavano due bocchette poste nel tunnel centrale e il paraurti anteriore con 4 feritoie per il passaggio dell'aria.

I modelli del 1973 (introdotti a settembre dell'anno anteriore) sono riconoscibili per il quadro strumenti con le lancette totalmente a vista, ossia dove la bacchetta è interamente visibile, perno centrale della lancetta compreso. Nella seguente foto si può notare questo particolare dettaglio.

Un'immagine tratta dalla brochure del 1974 dove sono visibili le lancette "a vista"
Un'immagine tratta dalla brochure del 1974 dove sono visibili le lancette "a vista"

Tra le ultime modifiche apportate agli interni della DS, si annovera il pulsante delle luci di emergenza introdotto a fine 1974.

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Per buona parte della produzione, il poggiatesta era disponibile come optional solo per il sedile del passeggero. Più che per questione di sicurezza, il poggiatesta veniva visto come accessorio per il comfort del passeggero.

L'avvento della ID e le differenze con la "Déesse"

Versione meno lussuosa e destinata ad una fetta di mercato più ampia, la Citroen ID era una vettura derivata in toto dalla "déesse". In questo approfondimento vengono trattate le caratteristiche del modello e le principali differenze con la sorella maggiore DS.

Citroen ID: caratteristiche, scheda tecnica e differenze con la DS
Presentata nell’ottobre del 1956 al 43° Salone dell’auto di Parigi, la Citroen ID era il modello semplificato ed economico della DS.

La scheda tecnica della Citroen DS

La Citroen DS fin dalla sua introduzione contava su molte innovazioni tecniche all'avanguardia per la sua epoca.

Un esempio su tutti sono le sospensioni idropneumatiche inventate dal progettista francese Paul Magès, che consentivano di variare l'altezza da terra della vettura e di cambiarne la rigidità. Più l'altezza aumentava, più le sospensioni si irrigidivano fino a permettere alla "Citroen Squalo" di muoversi su sole tre ruote.

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Un'innovazione in materia di sicurezza – il volante della DS a razza singola, è stato progettato per ridurre le lesioni alla gabbia toracica in caso di impatto frontale violento.

La "Dea" è stata tra le prime auto prodotte in serie ad adottare l'impianto frenante con freni a disco all'anteriore. Nello specifico erano servoassistiti.
Lo sterzo contava sul servosterzo a cremagliera mentre le ruote inizialmente con dado centrale, ospitavano pneumatici Michelin da 165X400 all'anteriore e 155X400 al posteriore.

All'avanguardia anche la scelta di dotare la déesse di fari orientabili che permettevano di seguire con più sicurezza le curve di notte. L'opzione fu introdotta nella seconda parte del 1967.

Per quanto riguarda le motorizzazioni, la Citroën DS non era di certo innovativa.
Durante l'intera produzione fu equipaggiata da un motore di derivazione Traction Avant la cui progettazione risaliva agli anni '30.

Si trattava di un quattro cilindri in linea offerto in diverse cubature: 1.9, 2.0, 2.1 e 2.3.
Il 2.1 e 2.3 litri erano disponibili sia in versione a carburatori che a iniezione elettronica.

Di seguito sono riportate le principali caratteristiche tecniche e le prestazioni dei singoli motori. I valori di potenza e coppia sono espressi in SAE per rendere facile la comparazione tra tutti i modelli. Indicativamente, tra SAE e DIN la differenza è di circa il 7-8% a favore del metodo di misurazione SAE.

Scheda tecnica Citroën DS19

Citroën DS19 1955 > 1961
Motore 4 Cilindri Tipo DS19 4 Cilindri Tipo DA
Cilindrata 1911 cc 1911 cc
Alesaggio x Corsa 78 x 100 mm 78 x 100 mm
Rapporto di compressione 7.5:1 8.5:1
Potenza massima (giri/min) 75 CV a 4500 83 CV a 4500
Coppia massima (giri/min) 137 Nm a 3000 142 Nm a 3500
Velocità massima 140 km/h 150 km/h (160km/h dal MY '63)

Con l'introduzione della seconda serie (model year '63), le prestazioni della vettura migliorarono per via del nuovo frontale che ottimizzava il coefficiente aerodinamico della vettura.

Dal settembre del 1965, fu introdotta la DS19A con motore DY da 1985cc, 90 CV SAE e 149 Nm di coppia. Il carburatore era un Weber a doppio corpo 28/36 DDEA2 o 28/36 DDE2 in abbinamento al cambio idraulico.
Nello stesso periodo il cambio fu completamente ridisegnato e contava su quattro marce tutte sincronizzate. I fari presentavano la regolazione dinamica dell'altezza.

Scheda tecnica Citroën DS20

Con il model year del 1969 Citroën sostituì la DS19 con la DS20 equipaggiandola con il motore a carburatore da 2 litri. L'anno successivo (MY 1970), tutte le vetture erano disponibili con il cambio a 5 marce di serie.

Citroën DS20 1969 MY MY > 1972
Motore 4 Cilindri tipo DY2 4 Cilindri tipo DY3
Cilindrata 1985 cc 1985 cc
Alesaggio x Corsa 86 x 85,5 mm 86 x 85,5 mm
Rapporto di compressione 8.75:1 8.75:1
Potenza massima (giri/min.) 103 CV a 6000 108 CV a 5750
Coppia massima (giri/min.) 146 Nm a 4000 152 Nm a 4000
Velocità massima 165 km/h 169 km/h

Scheda tecnica Citroën DS21 e DS21 IE (iniezione elettronica)

Citroën DS21 MY 1966 MY > 1969 - 1972
Motore 4 Cilindri Tipo DX 4 Cilindri Tipo DX2
Cilindrata 2175 cc 2175 cc
Alesaggio x Corsa 90 x 85,5 mm 90 x 85,5 mm
Rapporto di compressione 8.75:1 8.75:1
Potenza massima (giri/min.) 109 CV a 5500 115 CV 5750
Coppia massima (giri/min.) 174 Nm a 3000 171 Nm a 4000
Velocità massima 175 km/h 178 km/h

Le prime versioni a iniezione elettronica furono commercializzate nel settembre 1969 con il modello DS21 IE. Esternamente sono riconoscibili per il badge con la scritta "Automatic" posta sul bagagliaio posteriore.
Da fine 1971 la DS21 fu offerta con un nuovo cambio automatico Borg-Warner a 3 velocità.

Citroën DS21 IE MY 1970 - 1972
Motore 4 Cilindri Tipo DX3
Cilindrata 2175 cc
Alesaggio x Corsa 90 x 85,5 mm
Rapporto di compressione 9:1
Potenza massima 139 CV a 5500 giri/min.
Coppia massima 20 kgm a 4000 giri/min.
Velocità massima 188 km/h

Il logo identificativo delle versioni a iniezione elettronica
Il logo identificativo delle versioni a iniezione elettronica

Il motore iniezione elettronica della Citroën DS23

La Citroën DS23 era disponibile sia con carburatori Weber a doppio corpo 28/36 DMA4, DMZ o DMA5 in base al cambio, sia con l'iniezione elettronica Bosch (DS23 IE).
Il cliente poteva scegliere senza sovrapprezzo tra il cambio meccanico a 5 marce o il cambio a comando idraulico a 4 marce. In alternativa era disponibile l'automatico Borg-Warner.

Citroën DS23 Citroën DS23 IE
Anno > MY 1973 > MY 1973
Motore 4 Cilindri Tipo DX4 4 Cilindri Tipo DX5
Alimentazione a carburatori iniezione elettronica
Cilindrata 2347 cc 2347 cc
Alesaggio x Corsa 93,5 x 85,5 mm 93,5 x 85,5 mm
Rapporto di compressione 8,75:1 8,75:1
Potenza massima (giri/min.) 124 CV a 5500 141 CV 5500
Coppia massima (giri/min.) 187 Nm a 4000 201 Nm a 4000
Velocità massima 179 km/h 190 km/h

I motori della DSpecial e DSuper

Citroën DSpecial Citroën DSuper
Motore 4 Cilindri 4 Cilindri
Cilindrata 1985 cc 1985 cc
Alesaggio x Corsa 86 x 85,5 mm 86 x 85,5 mm
Rapporto di compressione 8.75:1 8.75:1
Potenza massima (giri/min.) 91 CV a 5500 103 CV a 6000
Coppia massima (giri/min.) 137 Nm a 3000 146 Nm a 4000
Velocità massima 160 km/h 165 km/h

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