Citroën ID: caratteristiche, scheda tecnica e differenze con la DS

Presentata nell'ottobre del 1956 al 43° Salone dell'auto di Parigi, la Citroen ID era il modello semplificato ed economico della DS.

Citroën ID: caratteristiche, scheda tecnica e differenze con la DS

Spesso etichettata come la versione povera della sorella maggiore "Dea", nella realtà la ID rispondeva meglio alle esigenze di una fetta più ampia di mercato, tanto da ottenere un ottimo successo commerciale.
Grazie alle caratteristiche tecniche collaudate, la ID veniva considerata un'auto affidabile e suscitava un maggiore interesse nel mercato dell'usato.

La vettura definitiva fu consegnata a partire da maggio 1957 e fu prodotta in poco più di 800.000 esemplari contro i circa 600.000 della DS. Il prezzo di vendita era inferiore di del 20-30% a quello della sorella maggiore.

Il nome ID viene dall'acronimo di "Idea"

Al lancio la ID fu offerta in tre allestimenti in base a finiture e motorizzazioni:

  • Confort – Allestimento praticamente simile alla DS.
  • Luxe – Allestimento intermedio.
  • Normal – Allestimento ridotto ai minimi termini, oggi praticamente introvabile.

Questa classificazione iniziale fu abbandonata con il model year 1969 quando fu introdotta la Citroën ID20 come top di gamma.

Vista frontale laterale di una Citroen ID prima serie di colore bianco
Un esemplare di Citroën ID prima serie

Date e versioni

Gli anni indicati in tabella si riferiscono al Model Year e non all'anno di produzione che di norma iniziava negli ultimi mesi dell'anno anteriore (ad esempio il MY '73 fu introdotto nella seconda metà del 1972).

Modelli Model Year
Citroën ID19 1957 - 1969
Citroën ID20 1969
Citroën DSpecial 1970 - 1975
Citroën DSuper 1970 - 1975
Citroën DSuper5 1973 - 1975

La vettura era disponibile in due tipologie di carrozzeria: berlina fin dal principio e station wagon chiamata "ID Break" a partire dal 1958.

Un particolare allestimento su base berlina entrò a listino a fine 1959. Si trattava del "car de maître", che includeva un vetro di separazione tra il conducente e i passeggeri posteriori, oltre alla radio e alla tinta esclusivamente nera.

I primi esemplari della ID19

L'aspetto e l'evoluzione della Citroën ID seguì a distanza quello della sorella maggiore.
In linea generale, gli esterni della vettura vengono classificati in tre generazioni distinte.

  • prima serie: antecedenti al model year 1963.
  • seconda generazione: per i model year 1963 - 1967.
  • terza generazione: dal model year 1968 al termine della produzione.

La prima serie era riconoscibile per il frontale con singolo faro privo di presa d'aria, e per le piccole luci poste nella parte alta dei parafanghi anteriori.
Prima dell'introduzione del model year 1959 i fari erano privi di cornice cromata e i paraurti erano interamente realizzati in alluminio.

Al lancio erano assenti i copriruote, il volante era più grande e la gamma colori era ridotta all'osso. Assente anche il servosterzo che per buona parte della produzione non fu disponibile.

Una caratteristica distintiva della prima serie e, a dire il vero, anche della successiva generazione, è il tetto in vetroresina non verniciato che sulla berlina rimase "grezzo" sino a circa metà 1968, quando fu offerto esclusivamente colorato in bianco.
Dal 1970 in poi, sugli allestimenti DSuper e DSuper5, il tetto era in tinta con la carrozzeria.

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Le prime versioni delle ID non presentavano alcun rivestimento per il cielo dell'auto. Poiché il tetto era traslucido, se mettevi una mano fuori dall'abitacolo, potevi vedere l'ombra dall'interno della vettura.

Nel 1959 – Il montante C che fin dal principio era verniciato in champagne, fu rivestito in alluminio. Ci furono due versioni nel giro di pochi mesi, alluminio liscio e poi alluminio nervato.
Nello stesso periodo si adottarono i parafanghi posteriori "lunghi" che si allineavano con il resto della carrozzeria.

Sempre verso il 1959, l'elemento che racchiudeva gli indicatori di direzione sul montante posteriore divenne nero, in precedenza era marrone.
Tra le altre modifiche meno evidenti, ci fu l'adozione di un diverso catarifrangente che assunse una forma rettangolare in sostituzione di quello piccolo rotondo del principio.
Fu una modifica di transizione in quanto verso la fine del 1960 divennero incassati nel lamierato.

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Gli esemplari consegnati a partire da settembre 1958 presentavano due ugelli lavacristallo sul cofano e l'aletta parasole con specchio sul lato passeggero.
Nel '61 fu aggiunto il supporto telescopico e l'illuminazione interna del baule nonchè e i tergicristalli con ritorno automatico di serie.

La seconda generazione (fine 1962)

Il MY 1963 introdusse le prime rilevanti modifiche alla vettura visibili soprattutto nel frontale dove sotto i fanali furono inserite due piccole prese d'aria.
Le modifiche riguardarono anche il paraurti anteriore, ormai standardizzato tra ID e DS, e che presentava due elementi in gomma.
Il nuovo frontale è visibile nelle seguenti foto dove è ritratto un esemplare bianco.

Nello stesso anno il lunotto posteriore in plexiglas fu sostituito da uno in vetro.

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Con il modello del 1965 il movimento dei tergiscristalli divenne come quello che conosciamo sulle auto moderne, in precedenza si muovevano in direzione invertita, entrambi dal centro verso l'esterno.

La terza generazione del 1968 e i fanali a mandorla

Nel 1968 il produttore francese introdusse i fanali doppi con carenatura in vetro.
L'aspetto del frontale assunse l'identità che tanto caratterizza la DS/ID nell'immaginario collettivo.

In abbinamento al servosterzo e su richiesta, erano disponibili i fari orientabili che con l'ausilio del movimento delle due parabole interne, facilitavano la guida notturna.
Nuovo anche il paraurti anteriore dal profilo più sottile rispetto al passato.

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Gli esemplari prodotti a partire dal 1972 sono riconoscibili per la presenza delle maniglie esterne di forma piatta e squadrata e che con una leggera modifica, accompagnarono la ID fino agli ultimi esemplari.

Gli interni della Citroën ID

Contrariamente all'aspetto esterno della vettura, le differenze tra la Citroën ID e la DS emergono in modo più evidente osservando gli interni, in particolare osservando la forma della plancia, che, fino al modello del 1970, risultava essere diversa.

Le seguenti foto illustrano l'impostazione del cruscotto della prima serie e si riferiscono a un esemplare in allestimento Confort introdotto nell'agosto del 1960 con il Model Year '61.

Rispetto alla plancia dei primi modelli, nelle fotografie si notano gli interruttori unificati nell'aspetto, che in precedenza erano misti bianchi e neri. Allo stesso tempo, si osserva che il pomello di apertura del portaoggetti è dorato, mentre precedentemente era realizzato in plastica bianca.

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A riguardo della plancia, la finitura era inizialmente verniciata in grigio chiaro lucido per poi diventare satinata nel 1958.

L'impostazione "spartana" dei primi esemplari della ID è tangibile in alcuni elementi, come il riscaldamento meno efficiente, l'orologio disponibile solo nell'allestimento Confort, la mancanza del lavavetri e per il tappeto in gomma su alcuni allestimenti per tutta la produzione come sulla Luxe, Normale e DSpecial.
L'aletta parasole lato passeggero era assente sulla ID Normale e, prima al 1958, era priva dello specchietto di cortesia su tutti gli allestimenti.

Il restyling del 1964

Gli interni cambiarono radicalmente a fine 1964 con l'introduzione del model year '65.
La nuova plancia bicolore presentava un aspetto molto più moderno e rimase sostanzialmente invariata fino a settembre del 1968 quando divenne completamente nera per un anno, prima di lasciare il passo al secondo restyling e quindi all'unificazione con la DS.

I nuovi interni si differenziavano sia per il volante e il pomello del cambio di colore nero che per la presenza del termometro della temperatura del liquido refrigerante. Sull'allestimento Luxe continuava a non essere previsto l'orologio.

Il secondo restyling del '70 e l'unificazione

I nuovi interni della Citroën ID introdotti con il model year 1970, videro l'adozione di un più moderno quadro strumenti con tre elementi circolari, dove trovavano spazio il tachimetro, il contagiri e un elemento dedicato alle spie.

Il volante inizialmente era lo stesso della precedente generazione, ma da fine 1971 venne sostituito con una versione in schiuma morbida come visibile nella foto successiva.

In seguito furono apportate piccole modifiche quali il vano portaoggetti dotato di illuminazione e serratura e l'indicatore usura delle pastiglie dei freni, entrambe introdotti a partire dal model year 1972.
Una ultima piccola novità fu introdotta con l'ultimo model year del 1975 dove vicino all'orologio si aggiunse l'interruttore di azionamento delle 4 frecce.

La precedente foto sulla destra ritrae una DSpecial5 su cui si può notare l'impostazione della nuova plancia.
Il quadro strumenti di questo esemplare sembra presentare una non conformità, il contagiri infatti ha la lancetta parzialmente coperta come sui modelli prodotti prima del 1972, mentre il tachimetro presenta la lancetta totalmente a vista, come per i modelli successivi.

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Cinture di sicurezza di serie – a partire dall'aprile 1970 tutti i modelli disponevano delle cintrure per i sedili anteriori. Sulle cinture del conducente e del passeggero, le fibbie erano di colore diverso per evitare confusione.

Le differenze tra Citroën ID e DS

Praticamente sovrapponibili per i non esperti del modello, le due vetture si distinguevano maggiormente durante i primi anni di produzione, per poi differenziarsi per pochi dettagli dopo l'unificazione del modello avvenuto a partire dal 1970 con l'ingresso nella gamma delle DSpecial, DSuper e DSuper5.

L'elenco che segue non vuole essere esaustivo ma fornisce dettagli sulle principali differenze.

  • Il cruscotto è differente fino all'unificazione del model year '70.
  • Assenza del pedale del freno a fungo.
  • Sui primi esemplari erano assenti i copriruote.
  • Logo al posteriore colore argento anziché oro.
  • Gli indicatori posteriori posti sul montante C erano in plastica nera o marrone sino all'introduzione della DSpecial (o ID20?).
  • La ID non ha mai avuto le prese d'aria sulla parte alta dei parafangi anteriori.
  • In linea generale, per quasi tutta la produzione esclusa DSuper e DSuper5, i materiali interni erano meno pregiati (es. le maniglie, alzavetri e altri elementi interni in plastica).
  • Fino al modello del '58, l'ID si differenziava per l'assenza delle cornici cromate dei fari anteriori.
  • Per i modelli antecedenti alla metà 1961, il cielo non presentava nessun rivestimento interno.
  • Pavimento in gomma per l'allestimento Normale e DSpecial.
  • Illuminazione interna con solo due punti.
  • Gli esemplari con la prima versione del frontale non montavano la sottile finitura cromata che corre lungo il bordo del lamierato nel sotto paraurti anteriore.
  • Prima del 1963, i paraurti erano in alluminio, successivamente unificiati a quelli della DS.
  • Il tetto in vetroresina non era verniciato sugli esemplari antecedenti a circa metà 1968, poi verniciato esclusivamente in bianco e, dal 1970 in poi, in tinta con la carrozzeria sugli allestimenti DSuper e DSuper5.

Citroen DS: storia, caratteristiche e modelli dello squalo
Icona nell’industria automobilistica, la “Dea” ha segnato un capitolo indelebile nella storia dell’auto, distinguendosi per il design avveniristico e le innovazioni tecniche d’avanguardia. Ripercorriamo le tappe principali della storia del modello e le caratteristiche degli esterni e degli interni.
La storia le caratteristiche tecniche e i modelli della DS, vettura da cui deriva il modello ID

Note sugli allestimenti

La Citroën ID Normale

La Normale, sebbene fosse stata pensata per essere economica, divenne il modello più costoso da produrre a causa dei bassi numeri di vendita e delle numerose modifiche rispetto alle versioni Confort e Luxury.

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Secondo alcune fonti fu probabilmente pensata come specchietto per le allodole per poi indirizzare i clienti verso altri allestimenti.

Gli interni spartani sia per funzionalità che per estetica sono riconoscibili per la parte degli interruttori del cruscotto in nudo metallo nero, per l'assenza dei lavavetri, dell'orologio e dell'aletta parasole lato passeggero. Esternamente la modanatura del tetto era verniciata in nero e il cofano motore non era in alluminio.

A livello tecnico montava un motore della Traction Avant, con testata in ghisa e candele in posizione laterale. Era meno potente rispetto a quello previsto per la ID Luxe e Confort.
La ID Normale era disponibile unicamente nel colore della carrozzeria nero AC 200 e rimase a listino fino al 1961.

La ID Luxe e la ID Confort

Livello intermedio della gamma, l'allestimento "Luxe" rimase a listino fino all'introduzione del modello 1970, quando fu sostituito dalla DSpecial.

Gli interni al lancio presentavano i pannelli delle porte e schienali dei sedili anteriori in ecopelle, plancia centrale verniciata in grigio liscio con inserto in metallo, e da settembre 1958 nuovi rivestimenti delle portiere che al posteriore includevano i braccioli. Sul cruscotto era assente l'orologio.

Gli esemplari prodotti prima di metà 1958 si distinguono per l'assenza di due fori sul cofano motore, mentre quelli prodotti successivamente e fino al 1964, prima dell'aggiunta dei lavavetri, sono riconoscibili per la presenza di due tappi che coprono i fori.

Durante la produzione l'allestimento subì moltissimi cambiamenti. La maniera più semplice per distinguere la ID Luxe dalle Confort è guardare la targhetta con i numeri identificativi della vettura.
A seconda dell'anno di produzione, la ID Luxe berlina ha come identificativo le iniziali "IZ" o "IY" o "19".
Secondo alcune fonti, gli identificativi delle versioni Luxe e Confort della ID Break (Station Wagon) non erano distinguibili.

La Citroën DSuper

Introdotta nel 1970 insieme alla DSpecial, la DSuper era considerata l'erede della ID20 e parte della nuova "Gamma unificata" che commercialmente univa ID e DS sotto il concetto di "c'è solo una DS".

La vettura era equipaggiata dal motore di tipo DY2 con cilindrata di 1985 cc e 103 CV (SAE) abbinato al cambio manuale a 4 marce. Dall'anno successivo era disponibile il cambio a 5 marce in opzione.

Con l'unificazione le differenze tra la Citroën ID e la DS si ridussero sensibilmente. Gli interni adottarono la stessa plancia, diversa era la moquettè leggermente più economica così come i rivestimenti dei sedili.
La DSuper aveva l'orologio al centro della plancia, i copriruota come sulla DS e dal 1974 il lunotto termico e il servosterzo di serie. Come allestimento si differenziava dalla sorella maggiore per la consueta assenza del freno a fungo.

Il dietrofront del model year '72 – Le finiture di pregio della DSuper durarono poco. Il model year 1972 peggiorò l'allestimento in alcune parti, come i braccioli delle portiere neri in plastica dura e i rivestimenti in vinile o misto vinile come sulla entry level DSpecial.

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La DSuper (fino al '72) e la DSuper5 montavano sul montante posteriore le stesse trombe cromate per gli indicatori di direzione e gli stessi pannelli di rivestimento della "diesse". Il tetto era in tinta con la carrozzeria.


La spartana Citroën DSpecial

Introdotta nel settembre 1969, la DSpecial era la entry-level della gamma ID e sostituiva di fatto la ID19.

Con il termine "Special", il produttore francese identificava in quel periodo le vetture caratterizzate da un allestimento base, simile a quanto avveniva ad esempio con la Citroen 2CV Special.

L'allestimento si differenziava dagli altri dello stesso periodo per gli elementi degli indicatori di direzione sul montante posteriore non cromati, per il tetto traslucido non verniciato e per l'assenza della luce di retromarcia.

Come di consuetudine era presente la scritta identificativa sul lato destro del baule: inizialmente con caratteri applicati su di una barra, dal modello '73 con caratteri neri su placchetta rettangolare.

Anche gli interni erano meno rifiniti, l'orologio era optional e i sedili rivestiti in similpelle a righe verticali traforate su seduta e schienale.
Le finiture erano inferiori ed erano riconoscibili per le maniglie d'apertura e la manopola dei finestrini in plastica bianca, per il pavimento in gomma e per l'assenza del rivestimento nel bagagliaio.

L'allestimento della DSpecial al lancio prevedeva il motore ID19B DV2 con cilindrata 1985 e 91 CV SAE, lo specchietto retrovisore con funzionalità notturna e l'accendisigari di serie.

Nel 1973 la Citroën DSuper5

In affiancamento alla DSuper, Citroën presentò la DSuper5 che per caratteristiche esterne e interne era in pratica una DS21, vettura uscita di scena proprio nel 1973.

La DSuper5 è stata la ID con il motore più potente, contava sul 4 cilindri tipo DX2 con cilindrata 2.175 e potenza massima di 106 CV DIN, abbinato su cambio manuale a 5 marce e pneumatici maggiorati a 165 anzichè 155.

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Sulla destra del portellone baule era presente il badge identificativo DSuper5. Nei primi modelli prodotti a partire dal 1972 era separato, poi realizzato in un unico elemento.

Come è facile pensare, la DSuper5 è tra le più interessanti versioni per gli appassionati in quanto è praticamente una DS con meccanica semplificata e quotazioni più abbordabili.

Citroën ID Break: la station wagon

La produzione della versione familiare iniziò a metà 1959 con il modello ID19 Break.
I primi modelli furono consegnati a partire da Settembre dello stesso anno con liste di attesa che raggiunsero rapidamente i 12 mesi.

Al lancio tutte gli esemplari di station wagon venivano offerte con una terza fila di sedili montati trasversalmente e il portapacchi in allestimento Luxe e Confort, quest'ultimo disponeva di sedile posteriore ribaltabile solo a partire da fine 1963.

I modelli "Break" si identificano con la lettera F.
Il primo modello ID19 F fu commercializzato dal 1959 al 1965, poi sostituito dalla ID19 FA fino al 1968 e infine dalla ID20 F che accompagnò la station wagon al termine della produzione nel 1975.
Parallelamente è stata commercializzata anche l'ID21 F dal 1966 al 1972.

Scheda tecnica Citroën ID

La ID era più essenziale e meno tecnologica rispetto alla DS.
Montava motori 4 cilindri di derivazione Traction Avant come la sorella maggiore, ma era disponibile solo con un cambio meccanico, quindi niente semiautomatico idraulico o automatico.
Allo stesso tempo, per gran parte della produzione la vettura non disponeva di servofreno e servosterzo.

In linea generale, le migliorie tecniche apportate sulla ID seguirono più o meno gli sviluppi apportati alla DS, ma con un ritardo di uno-due anni, voluto appositamente per differenziare i due modelli.

Caratteristiche tecniche Citroën ID19 Normale
Motore 4 cilindri in linea di 1911 cc
Potenza massima SAE 62 CV a 4050
Coppia massima SAE 12,7 mkg a 2500

Nella tabella seguente sono riportate le caratteristiche tecniche dei motori destinati alla ID19 dal lancio e fino al'introduzione della ID20.

Citroën ID19 P 1957 - 1962 1963 - 1964 1965 MY 1966
Tipo DM - 1911 cc DM - 1911 cc DM - 1911 cc DE - 1911 cc
Potenza massima SAE 66 cv a 4500 70 CV a 4500 75 CV a 4500 81 CV a 4750
Coppia Massima SAE 13,5 mkg a 3000 14 mkg a 3000 14,3 mkg a 3000 14,3 mkg a 3500

Caratteristiche Citroën ID19 B
Motore 4 cilindri in linea di 1985 cc
Potenza massima SAE 84 CV a 5250 (Tipo DV 1967-1968)
91 CV a 5550 (Tipo DV2 MY 1969)
Coppia massima SAE 14 mkg a 3000 (Tipo DV)
15 mkg a 3000 (Tipo DV2)
Citroën ID20
Motore 4 cilindri in linea di 1985 cc
Potenza massima SAE 91 CV a 5900 (1969 ... ?
Coppia massima SAE 14,9 mkg a 4000

Dal 1969 si adottò il motore tipo DV2 da 1.985 cm3 e 91 CV SAE dotato di carburatore Solex monocorpo 34 PBIC.

DSpecial 1970 - 1971 1972 1973 - 1975
Motore 1985 cc Tipo DV2 Tipo DV3 DY3
Potenza massima (DIN) 81 CV a 5000 89 CV a 5500 99 CV a 5500
Coppia massima (DIN) 13,7 mkg a 3000 14,7 mkg 2500 15,1 mkg a 3500
DSuper 1970 - 1971 1972 - 1975
Motore 1985 cc Tipo DY2 Tipo DY3
Potenza massima (DIN) 91 CV a 5900 99 CV a 5500
Coppia massima (DIN) 14,4 mkg a 3500 15,1 a 3500
DSuper5 1973 - 1975
Motore 2175 cc Tipo DX2
Potenza massima (DIN) 106 CV a 5500
Coppia massima (DIN) 17 a 3500
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