Alfa Romeo Giulietta o Giulia Spider? Scopri come riconoscerle
Alfa Romeo Giulietta o Giulia Spider? Questa è la domanda più comune quando ci si trova davanti ad uno di questi due esemplari di spider anni '50-'60.
Le due auto in effetti sono talmente simili che senza conoscere alcuni dettagli risulta difficile differenziarle.
E sembra che anche Alfa Romeo in quel periodo avesse voglia di confondere le idee a noi postumi, diffondendo immagini ufficiali ambientate in luoghi molto simili e con le stesse angolature. Scherzi a parte, per distinguere i due modelli si può iniziare dall'anno di fabbricazione.
La Giulia Spider infatti, rappresentava l'evoluzione della Giulietta Spider, da cui ereditava, al netto della meccanica, praticamente tutto.
La produzione: date e modelli
Modello | Identificativi | Periodo |
---|---|---|
Giulietta Spider | 750D e 101.03 dal 1959 | 1955-1962 |
Giulietta Spider Veloce | 750F e 101.07 dal 1959 | 1956-1962 |
Giulia 1600 Spider | 101.23 | 1962-1965 |
Giulia Spider Veloce | 101.18 | 1964-1965 |
Le differenze all'anteriore
L'elemento che più differenzia le due scoperte di Alfa Romeo è senza dubbio il cofano motore. Sulla Giulietta il cofano motore è regolare ed è attraversato da un listello cromato, mentre sulla Giulia presenta una falsa feritoia di aerazione da cui parte una bombatura. La modifica non fu dovuta ad una scelta puramente estetica ma si rese inevitabile dovendo ospitare il nuovo e più ingombrante motore da 1570cc.
I cerchi diversi
Contrariamente a come appare nelle foto dell'immagine 1, i cerchi delle due automobili differiscono tra di loro per la forma dei fori.
Sulla Giulietta Spider infatti sono triangolari con angoli marcatamente arrotondati, mentre sulla Giulia Spider i fori sono ovali.
Verosimilmente nella foto è raffigurato un esemplare dimostrativo o forse uno delle prime produzioni; sembra infatti che durante un periodo imprecisato si continuarono ad adottare gli stessi cerchi della Giulietta.
Entrambi i modelli presentano copricerchi decorativi a forma di scodella con al centro il logo Alfa Romeo su fondo nero e montano pneumatici 155/15.
I fanali posteriori
Benchè non siano un elemento inequivocabile per distinguere la Giulietta dalla Giulia Spider, i fanali posteriori possono comunque aiutare in parte all'identificazione del modello.
Le prime serie della Giulietta infatti, presentavano fanalini decisamente più piccoli. A partire dalla seconda serie del 1959, comparvero due catarinfrangenti di forma circolare con contorni cromato posti subito sotto ai fanali stessi. Come si può notare nell'immagine 2, cambiò anche la forma dei fanali pur rimanendo di dimensioni contenute. Oltre ai catarinfrangenti, si incluse anche la luce di retromarcia.
Nel caso quindi ci si trovi difronte ad una Giulietta Spider prima e seconda serie, potremmo dire che i fanali posteriori sono elemento caratterizzante.
Tutto ciò però non è più valido a partire dalla terza e ultima edizione di Giulietta Spider in quanto dal 1961 adottò gli stessi fanali posteriori che verranno in seguito mantenuti sulla Giulia.
Sempre nel 1959, a partire dalla seconda serie di Giulietta Spider, furono montati degli indicatori di direzione in due diverse varianti poco utili comunque a differenziarne le versioni.
I deflettori
I deflettori fissi comparvero a partire dalla seconda serie di Giulietta Spider, ossia con gli esemplari a "passo lungo". Secondo più fonti vennero adottati anche su esemplari antecedenti indicativamente a partire dal 1957. Questo elemento è presente su tutte le Giulia prodotte.
Il volante e alcune differenze interne
All'interno le due Alfa Romeo si differenziano a prima vista per l'adozione di volanti differenti; a due razze sulla Giulietta Spider, a tre razze in alluminio sulla Giulia Spider. La corona è in bachelite per entrambe.
Altro elemento parzialmente distintivo è lo specchietto retrovisore centrale posto sulla plancia. Mentre sulla prima e seconda serie di Giulietta è rettangolare fumé, sulla terza serie e su tutte le Giulia Spider ha un disegno più moderno e include la funzione antiabbagliante.
Il posacenere e il materiale "morbido" di rivestimento della plancia furono introdotti a partire dalla terza serie di Giulietta Spider e quindi anch'essi aiutano solo parzialmente a distinguere i modelli.
Il quadro strumenti
Nonostante i primi esemplari di Giulia Spider vennero commercializzati con il quadro strumenti della Giulietta Spider (a destra nell'immagine 3), in linea generale la strumentazione è un elemento di diversità che caratterizza le due automobili.
Sulla Giulietta i fondini sono a due colori con scala del tachimetro a 180 km/h e contagiri a 7000 giri per la versione normale, 220 km/h e 8000 nella versione Spider Veloce.
Con l'avvento della Giulia i fondo scala e la posizione degli strumenti rimasero invariati, cambiò la grafica che venne integralmente rivista con fondini completamente neri e fondo scala a 220 km/h e 8000 giri.
Il fregio copri foro autoradio
A dire il vero neanche questo piccolo dettaglio ben visibile in entrambe le sue declinazioni nelle due fotografie dell'immagine 3, aiuta a differenziare i due modelli.
Vuoi perché è facile che sia stato sostituito nel corso degli anni, vuoi perché la stessa Giulietta montava entrambe le versioni di placchetta in differenti anni di produzione. In linea generale, la Giulia Spider presenta il fregio con le alette di colore nero, nella Giulietta Spider fino all'introduzione della terza serie la versione con alette di grigio.
Altre piccole differenze
Piccoli dettagli, come ad esempio i fregi indicanti il modello differenziano le due spider: nella Giulietta sono totalmente assenti, nella Giulia sulla parte destra del vano bagagli, apparvero i badge "1600" e "1600 Veloce".
Le cerniere del cofano baule posteriore e ganci capotte nella prima e seconda serie di Giulietta Spider sono due elementi separati, mentre nella terza serie e nella Giulia ganci e cerniere formano un elemento unico.
Il materiale del badge, che ingloba l'apertura del baule cambiò adottando materiale plastico a partire dai primi esemplari di Giulia.
In conclusione le due vetture sono molto simili e cofano motore a parte, solo il numero di telaio e il motore può dare certezze a riguardo.
Come consuetudine in quel periodo storico, era prassi utilizzare scorte di magazzino per i nuovi modelli. Si è in tal modo venuto a generare un numero spesso imprecisato di esemplari di transizione.
Per ulteriori dettagli consultare gli approfondimenti presenti su questo sito e soprattutto, come sempre, contattare il R.I.A.R.
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