MG Midget - La scheda e le caratteristiche di tutte le serie

MG Midget - La scheda e le caratteristiche di tutte le serie

La MG Midget è una spider 2 posti inglese prodotta tra il 1961 e il 1979 in 4 versioni e 5 motorizzazioni.
La vettura fu pensata per posizionarsi come scoperta economica dai bassi costi di esercizio ma capace di offrire ottimo handling e tanto piacere di guida.‌‌‌‌

Il nome "Midget" fu utilizzato per la prima volta dalla Morris Garages tra il 1929 e il 1932 per la vettura roadster di piccole dimensioni Tipo M e per le successive vetture derivate, diventando identificativo di vettura scoperta sportiva, piccola e leggera.

La prima serie era essenzialmente un Austin Healey Sprite Mk II, ossia la seconda serie della famosissima "Frogeye".

Le strade delle due vetture, i cui marchi facevano parte dello stesso gruppo, British Motor Corporation ltd (BMC), rimasero coincidenti fino al 1971 quando la Sprite uscì di produzione.

Questa parentela strettissima tra i due modelli è alla base del soprannome Spridget.

Nella seguente tabella sono elencati le versioni, gli identificativi e il relativo periodo di produzione.

Anno Modello Motore Iniziali Numero Telaio
1961 - 1962 MG Midget Mk1 948cc GAN1
1962 - 1964 MG Midget Mk1 1.1L GAN2
1964 - 1966 MG Midget Mk2 1.1L GAN3
1966 - 1974 MG Midget Mk3 1.3L GAN4 - GAN5
1974 - 1979 Midget 1500 1.5L GAN6

 

MG Midget Mk1: la prima serie (1961 - 1964)

L'annuncio ufficiale della prima serie (Mk1) avvenne a giugno del 1961, ma secondo alcune fonti le prime vetture uscirono dalla catena di montaggio a marzo dello stesso anno.
Frutto di una operazione di rebranding, la Midget Mk1 era del tutto identica alla sorella gemella Sprite Mk2, fatto salvo per la griglia frontale in stile MG e alcuni piccoli particolari tra cui il rivestimento dei sedili, il volante e gli stemmi identificativi.

Inizialmente fu offerta in principio con la motorizzazione da 984 cc (GAN1), e a partire dal 1962 con il motore 1098cc (GAN2). Quest'ultimo divenne l'unica opzione disponibile fino all'introduzione alla seconda serie (Mk2) avvenuta a gennaio 1964.

Accelerazione 0-60 mph Velocità Massima
Motore 948cc 18.3 sec. * 142 km/h *
* dati non ufficiali

La prima serie presenta alcune peculiarità che balzano subito all'occhio come il parabrezza piatto e i finestrini in polimetilmetacrilato scorrevoli, removibili e privi di deflettori.
Osservando la fiancata si nota l'assenza delle maniglie e del blocco chiave; per entrare nell'abitacolo è necessario far scorrere il finestrino e azionare l'apertura dall'interno.
I passaruote posteriori sono squadrati, la calandra è in alluminio a 34 listelli verticali ed è presente una modanatura cromata sia sul cofano motore che lungo le fiancate. Questi ultimi elementi verranno eliminati in momenti successivi durante la produzione della Mk3.


Introduzione del motore 1.1L - Nel settembre - ottobre 1962 la Midget Mk1 fu oggetto di due importanti aggiornamenti; il primo riguardò l'adozione di una variante dello stesso motore A-Series con cilindrata maggiorata a 1098cc e in configurazione da 56 CV.
Il secondo aggiornamento, a pochi mesi dall'adozione dei freni posteriori a doppi pistoncini, introdusse i freni a disco sull'asse anteriore.
Gli esemplari dotati del motore di 1.1L sono identificati con la sigla GAN2.

Gli interni della Midget Mk1

La plancia della Midget Mk1 ricalca in toto quella della Sprite Mk1 e rappresenta il più grande segno distintivo della prima serie rispetto alle successive.

Il quadro strumenti conta 4 elementi che includono contachilometri, contagiri, livello carburante, temperatura dell'acqua e pressione dell'olio.
Il volante è di colore nero a due razze in bachelite con logo centrale MG ed è molto simile a quello in uso sulla Sprite. Il modello visibile nella seconda immagine del riquadro 1 è aftermarket e sembra essere un volante Mountney.
Per inciso, l'abitacolo ritratto presenta alcune discrepanze ma rappresenta comunque un'ottima immagine utile a farsi un'idea di come fossero gli interni della Midget Mk1.
Le portiere degli esemplari "GAN1" sono decisamente ridotte all'essenziale, prive di qualsiasi elemento tranne una tasca porta oggetti e il pomello per aprire la portiera. L'alloggio del cambio è in tinta con la carrozzeria e i tappetini sono in gomma.

Come consuetudine del periodo, il retrovisore centrale era ancorato direttamente al cruscotto, mentre gli specchietti esterni, se richiesti, venivano installati direttamente dai dealers. Le cinture di sicurezza erano optional come anche l'autoradio che, ove presente, occupava il posto riservato al logo sul lato passeggero della plancia.‌ Quest'ultima poteva essere rivestita in vinile nero o in tinta con la carrozzeria in base all'allestimento scelto.

Le novità introdotte nel 1962 portarono alcune migliorie negli interni dove si aggiunse una maniglia cromata lato passeggero, i nuovi pannelli porta forono imbottiti, rivestiti e raccordati alla parte alta della plancia.
Nello stesso periodo fu introdotto il colore British Racing Green (BRG), iconico verde utilizzato su molte vetture sportive inglesi.

Colori e abbinamenti - Nella tabella seguente sono riportati gli abbinamenti interni ed esterni previsti nel 1962 (fonte brochure ufficiale).
La gamma colori e gli allestimenti sono stati oggetto di modifiche puntuali, per maggiori informazioni a riguardo si consiglia la lettura del libro Original Sprite and Midget: The Restorer's Guide to All Austin-Healey and MG Models, 1958-79 citato nella sezione bibliografia in fondo alla pagina.

Colore Carrozzeria Colore Tappezzeria Capote
Nero Rosso Nero
Nero Marrone Marrone
Rosso (Tartan Red) Rosso Rosso
Rosso (Tartan Red) Nero Rosso
Blu (Clipper Blue) Blu Blu
Grigio Scuro (Dove grey) Rosso Grigio
Bianco (Old English White) Rosso Grigio
Bianco (Old English White) Marrone Marrone
Bianco (Old English White) Nero Nero
Verde (Almond Green) Nero Nero

Tra i colori riportati in tabella, il Clipper Blue è sicuramente tra i più apprezzati e rari, si tratta di un azzurrino molto chiaro con un punto di grigio.
L'Old English White, un bianco leggermente crema, fu introdotto a partire dal 1962 (GAN2), come il British Racing Green sostituto del verde "Almond Green". Medesima sorte per il Dove Grey sostituito lo stesso anno.

Purtroppo la MG Midget non riporta il codice colore originale nelle targhette identificative del veicolo. I proprietari possono però contare con il puntuale servizio offerto dal British Motor Heritage Trust (Britsh Motor Museum) e quindi ottenere gli archivi di produzione del proprio esemplare.

 

MG Midget Mk2 (1964 - 1966)

La Midget seconda serie (Mk2) per poco più di due anni tra marzo 1964 e settembre 1966.
Tutti gli esemplari di questa serie sono identificati con codice di telaio GAN3 ed equipaggiati esclusivamente con il motore di invariata cilindrata 1098cc ma con taglio di potenza portato a 59 cv.

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Con la Mk2 vennero introdotte diverse novità tra cui i finestrini abassabili a manovella, il parabrezza curvo e i vetri deflettori orientabili. Questi ultimi sono alla base del soprannome attribuito al modello: "wing windows".

Era finalmente possibile entrare nella vettura servendosi di una comune maniglia di apertura con serratura.

Gli interni della MG Midget Mk2

La seconda serie della piccola spider inglese presenta profondi cambiamenti negli interni. Il nuovo cruscotto abbandona totalmente lo stile ispirato alla spider T-type adottando una moderna e sottile plancia asimmetrica rivestita in colore nero. Lo stile della plancia rimarrà tale per le successive serie fatto salvo l'introduzione della variante per il mercato americano, tedesco e svedese avvenuto verso il 1967.

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La strumentazione viene migliorata sensibilmente, le frecce direzionali sono a ritorno automatico e il volante diventa a tre razze in metallo composte da due barre per razza come visibile nelle immagini del riquadro 2. Lo specchietto retrovisore è ancorato in alto.

Il rivestimento delle portiere risulta decisamente più curato grazie alla presenza della maniglia di apertura e della tasca porta oggetti integrata nel disegno del rivestimento (riquadro 2).

Nella tabella seguente sono riportati i colori della carrozzeria e gli abbinamenti interni previsti per la Mk2 del 1965. La fonte è la brochure BMC. Come detto in precedenza, per avere informazioni puntuali, si consiglia di contattare il servizio heritage del British Motor Heritage Trust.

Colore Carrozzeria Colore Tappezzeria Capotte
Nero Rosso Nero
Rosso Rosso Rosso
Rosso Nero Rosso
Blu Blu Blu
Grigio Rosso Grigio
Bianco Rosso Grigio
Bianco Nero Nero
Verde Nero Nero

Fiat 850 Spider e Sport Spider: caratteristiche e modelli
Le caratteristiche, gli interni e il motore della Fiat 850 Spider, sono state oggetto di evoluzione attraverso diverse versioni, dalla prima serie alla seconda serie 850 Sport Spider, includendo la 850 Spider CL Bertone, la versione “unificata” del 1972 e la variante americana.
Nel 1965 una piccola spider italiana si affaccia sul mercato ed entra subito in diretta concorrenza con la MG Midget

MG Midget Mk3 (1966 - 1974)

Ad Ottobre 1966 iniziò la produzione della MG Midget Mk3 (terza serie), la più longeva e con più cambiamenti tra le serie che si sono susseguite nei circa 18 anni di vita del modello.

La Mk3 montava un motore della stessa famiglia "A-Series" ma con cilindrata maggiorata a 1275cc e capace di sviluppare circa 65 cavalli. Si trattava di una versione depotenziata del medesimo propulsore montato sulla brillante Mini Cooper S, caratteristica questa che permetteva facili elaborazioni tanto da dedicarci ottimi libri come: The MG Midget & Austin-Healey Sprite High Performance Manual.

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Dal punto di vista estetico, fino all'introduzione del Facelift del 1969 (GAN5), la Mk3 rimase sostanzialmente fedele all'estetica delle ultime Mk2.

I primi cambiamenti di rilievo arrivarono a metà 1967 quando furono adottate le doppie luci di retromarcia installate sulla stessa carrozzeria in corrispondenza dei fanali posteriori.
Lo stesso anno sono documentati diversi cambiamenti frutto dell'allineamento della vettura ai nuovi standard della Federal Motor Vehicle Safety Standards americana. I principali riguardarono il piantone dello sterzo collassabile, i freni a doppio circuito con spia luminosa, il parabrezza laminato, il cruscotto imbottito, il motorino tergicristallo a 2 velocità e le maniglie interne di apertura in plastica rivestite ad effetto cromato.

Nel 1968 gli indicatori di direzione frontali furono spostati leggermente più in basso e allontanati dai fari principali, i fanali posteriori sostituiti con una versione meno arrotondata. Contestualmente, indicativamente ad ottobre, i sedili divennero reclinabili e nelle automobili destinate ad alcuni mercati tra cui quello americano si installarono i side marker. A partire dall'esemplare GAN4 63074 lo specchietto retrovisore interno, fissato su asta fu sostituito da una versione regolabile con funzione antiabbagliante.

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Curiosità: la Midget con tre tergicristalli - A fine 1968, i nuovi standard di sicurezza americani definirono la superficie minima di copertura dei tergicristalli. Per questa ragione e per riuscire a raggiungere i limiti imposti dalle normative, fu aggiunto un terzo tergicristallo alle vetture esportate in america.

La plancia della Midget Mk3 e le due varianti

Osservando gli interni della Midget Mk3 e della successiva 1500 non si può fare a meno di notare che alcuni esemplari presentano una plancia ridisegnata.

A partire dal 1967 infatti, il costruttore introdusse parallelamente alla versione principale, una seconda plancia in plastica imbottita e con gli strumenti racchiusi nel quadro davanti al guidatore.
La nuova versione, visibile nell'immagine centrale nel riguadro 4, era destinata ad un numero limitato di mercati quali americano, tedesco e svedese.

Nel periodo 1970 - 1972 per il mercato europeo era previsto un volante a tre razze in alluminio con 5 fori dal disegno tipico in uso sulle auto sportive inglesi. Indicativamente fino ad ottobre 1971 il coprimozzo includeva il logo MG nero, successivamente fu aggiornato con logo a fondo rosso.
A partire dal 1972 il volante rimase sostanzialmente identico nella forma ma con un unico foro che seguiva le forme delle razze. Solo un anno dopo, nel 1973, pur mantenendo il disegno del precedente modello, le razze divennero piene.

MG Midget Mk3 Facelift del 1969 (GAN5)

L'avvento del Facelift del settembre 1969 (Model Year '70) segnò un importante tappa nell'evoluzione del modello. In quel periodo l'industria automobilistica britannica usciva dall'ennesima fusione che portava la British Motor Holdings e la Leyland Motor Corporation detentrice del marchio MG, a formare un nuovo gruppo denominato British Leyland.
Il Facelift fu il primo capitolo di questo nuovo frangente storico e fu alla base del soprannome "Leylandisation" attribuito dagli appassionati a questo specifica versione.

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La novità estetica più evidente introdotta con il facelift del 1969 è ben visibile nella mascherina frontale che abbandona lo stile a listelli verticali per adottare un profilo nero con motivo cromato come ritratto nella immagine del riquadro 3.

I fari fendinebbia visibili in foto sono un accessorio aftermarket non previsto dal produttore.
Il paraurti anteriore riceve un profilo più sottile ed elementi in gomma mentre il paraurti posteriore è diviso in due elementi.

Sulla carrozzeria spariscono le modanature che corrono sulle fiancate e si adotta una banda nera nel sottoporta con modanatura e scritta "Midget" posta tra gli sportelli e il passaruota anteriore. I cerchi Rostyle da 8 fori diventano disponibili mentre gli interni della vettura dispongono della luce di cortesia nell'abitacolo e nel bagagliaio.

Le Mk3 prodotte da questo momento (1969) fino all'introduzione della Midget 1500 sono identificate con le iniziali del telaio GAN5.

1971 - La MG Midget Mk3 con i passaruota arrotondati (RWA)

Le Midget prodotte da fine 1971 sono conosciute con l'arconimo RWA (Rounded Wheel Arch) per via della presenza dei passaruota posteriori arrotondati come visibile nella foto di destra del riquadro 4.
Tra il 1971 e 1972, si introdusse un nuovo disegno per i cerchi da Rostyle da 13 pollici, molto in voga e già utilizzati sulla MGB.
Si tratta di cerchi in acciaio stampato con razze rialzate verniciate in grigio alluminio e nero tra le razze per imitare lo spazio aperto dei veri cerchi in lega.
Altre piccole modifiche caratterizzarono il periodo di produzione tra cui il telaio della finestra del quarto cambiato da cromato a acciaio inossidabile e la presenza della serratura di tipo Anti-burst.
La "RWA" rimase in produzione fino ad ottobre 1974 con l'avvento della Midget 1500.

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Articolo dedicato alla MG MGB Roadster, sorella maggiore della Midget.

 

1974 - MG MIDGET 1500

Nel 1974, a tredici anni dall'introduzione della prima serie, arriva per la piccola MG spider l'ultima evoluzione: la Midget 1500.

La Midget 1500 a prima vista sembra un'automobile nuova ma le modifiche estetiche altro non sono che superficiali e frutto dell'adeguamento della vettura alle normative americane in tema di sicurezza.
La vettura presenta infatti dei nuovi paraurti in plastica ad alto assorbimento che, per soddisfare i requisiti americani, comportò un aumento dell'altezza di un paio di centimetri. Tornarono i passaruota posteriori squadrati.

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La nuova versione, identificabile con il codice di telaio GAN6, viene erroneamente considerata dagli appassionati come la Mk4, quando in realtà per il costruttore era una Mk3.

Questi cambiamenti furono giudicati talmente negativamente da parte del pubblico tanto che è molto facile imbattersi in esemplari di Midget 1500 convertiti all'estetica della Mk3 pre 1974.

Gli interni della Midget 1500 non subirono particolari stravolgimenti. Il volante era inizialmente come quello adottato in precedenza, a tre razze piene con logo centrale rosso. A partire dal model year 78 prodotto da agosto 1977 diventò a quattro razze in plastica morbida.

Secondo alcune fonti nel 1976 le ruote a raggi furono eliminate dall'elenco degli optional. Da quel momento la Midget rimase praticamente sempre la stessa con solo lievi revisioni estetiche annuali fino al 1979, quando la produzione cessò definitivamente.

Colore Carrozzeria Abbinamento Interni
Brooklands Green Beige
Inca Yellow Nero
Leyland White Nero
Pegant Blue Nero
Russet Brown
(gradazione di marrone tendente al rossastro)
Beige
Vermillion Red
(rosso vermiglio)
Nero

Fonte Brochure 1978 per il mercato inglese.

Sul profilo tecnico, adattare il motore A-Series da 1275cc alle nuove normative avrebbe comportato ingenti investimenti, tanto da spingere il costruttore ad utilizzare per la Midget 1500 lo stesso motore 1498cc da circa 66 Cv della Triumph Spitfire in quanto già conforme alle regole sulle emissioni degli Stati Uniti.
Questo motore viene considerato in linea generale affidabile ma meno consono ad elaborazioni.

Accelerazione 0-60 mph Velocità Massima
12.3 seconds 101 mph (163 km/h)

I momenti chiave della produzione della Midget 1500 Mk4

  • 19 Novembre 1974:  Primo esemplare prodotto.
  • Marzo 1975: Export dei primi esemplari per il mercato americano.
  • 3 Ottobre 1979: primo esemplare edizione "Final Black".
  • 7 Dicembre 1979: ultimo esemplare di MG Midget prodotto (Final Black), non venne mai commercializzato e risulta nella disponibilità del produttore.

 

La scheda tecnica della MG Midget

Se si consultano le caratteristiche tecniche, ci si rende conto immediatamente che il soprannome Spridget è la più naturale conseguenza dell'operazione di rebranding effettuata tra Austin Healey Sprite e MG Midget. La Midget infatti ereditava praticamente in toto le caratteristiche della Sprite.

La carrozzeria è di tipo portante dove il pianale e il corpo vettura sono un'unica struttura che trova la rigidità necessaria grazie al tunnel di trasmissione particolarmente profondo, i davanzali, le traverse e il bagagliaio a sezione scatolare.

Anche le sospensioni sono di origine Sprite e costituite all'anteriore da doppi bracci trasversali e molle elicoidali dove il braccio oscillante superiore era fornito dai bracci di leva degli ammortizzatori.
Al posteriore sono presenti molle a balestra a quarto di pollice sulla Mk1, in seguito sostituite da semielittiche più morbide al fine di migliorare la posizione laterale dell'asse posteriore e quindi migliorare la tendenza al sovrasterzo. Nel 1977 le balestre erano costituite con fascio a 6 lamine al posto di 5 e anti-roll bar di serie.
L'impianto frenante della Midget contava inizialmente con freni a tamburo su entrambi gli assi, a due pistoncini a partire da circa metà 1962 (GAN1 13555). I freni a disco sull'asse anteriore furono introdotti a fine 1962 con la motorizzazione da 1.1L.

Il Motore

La Midget fu offerta con cinque diverse motorizzazioni, di cui le prime quattro erano versioni del glorioso A-Series di BMC; una famiglia di motori di cilindrata compresa tra 803 e 1275 cc rimasta in produzione per quasi 50 anni fino all'ultima versione della Rover Mini del 2000.

Tra il 1961 e il 1974 per la Midget si scelsero quattro differenti versioni di A-Series e tre differenti cilindrate.
Gli esemplari della prima serie furono offerti inizialmente con il 4 cilindri da 948cc, sostituito dopo solo due anni con il 1098cc da 56 CV per via delle modeste prestazioni offerte.
Con la Midget Mk2 arrivò una nuova evoluzione dello stesso motore che, pur conservando la stessa cilindrata di 1098 cc, grazie a un nuovo collettore a tre rami, valvole di ingresso più grandi e altri piccoli affinamenti, riusciva a raggiungere i 59 CV.
La svolta si ebbe con la Mk3 con il motore probabilmente più apprezzato dagli amanti del modello ovvero un A-Series nella sua massima cilindrata raggiunta di 1278cc già in uso sulle gloriose Mini Cooper S.

Dal 1974 si abandonò il propulsore di origine BMC, scelta dettata dal contenimento dei costi e dalla necessità di rispettare le normative antinquinamento americane. Da quel momento la scelta cadde sull'ultima evoluzione del motore Triumph "Standard SC" di 1493cc già in uso sulla Spitfire, abbinato al cambio a 4 marce sincronizzate della tre volumi Morris Marina. La vettura era dotata di valvole EGR e convertitori catalitici. Per il mercato americano era prevista una versione depotenziata dello stesso motore dotata di un unico carburatore Zenith CD4.

Motore
948cc
Motore
1.1L
Motore
1.1L
Motore
1.3L
Motore
1.5L
Periodo di Produzione 1961 - 1962 1962 - 1964 1964 - 1966 1966 - 1974 1974 - 1980
Serie Mk1 Mk1 Mk2 Mk3 "Mk4"
Motore Tipo / Telaio 9CG / GAN1 10CG / GAN2 10CC/GAN3 12CC / GAN4-GAN5 PE 94J / GAN6
Numero Cilindri 4 4 4 4 4
Cilindrata 948cc 1098cc 1098cc 1275cc 1491cc
Alesaggio x Corsa (mm) 62.94 x 76.2 64.58 x 83.72 64.58 x 83.72 70.61 x 81.28 73.7 x 87.4
Carburatore 2x SU twin HS-2 2x SU twin HS-2 2x SU twin HS-2 2x SU twin HS-2 2x SU HS-4
Potenza massima (giri/min) 46 CV a 5500 56 CV a 5500 59CV a 5750 65 CV a 6000 66 CV a 5500
Coppia massima (giri/min) 72 Nm a 3000 83 Nm a 2500 88 Nm a 3250 XXX Nm a XXXX XXX Nm a 3000

Dimensioni e Peso

La Midget ha una distribuzione dei pesi prossima al 50-50.
Purtroppo la documentazione disponibile e i diversi metodi di misurazione adottati nel corso degli anni non riescono a dare totale chiarezza. In linea di principio la Mk1 aveva un peso a secco compreso tra i circa 635 kg con il motore da 948cc (GAN1) e i 665kg con 1098cc (GAN2). Per quanto riguarda la Mk2 e Mk3 il peso a secco era compreso indicativamente tra i 710 - 714 kg.
Come presumibile, la versione più pesante è stata la Midget 1500 con un peso in ordine di marcia di 839kg (accessori fluidi e carburante).

Lunghezza Larghezza Altezza
Dimensioni Midget (mm) 350 - 355 (Midget 1500) 135 - 153 (Midget 1500) 123 - 126


I costanti aggiornamenti

La lunga produzione e la consueta abitudine del periodo di apportare continuamente miglioramenti tecnici hanno generato un gran numero di sottoserie e di piccole differenze soprattutto nei confronti degli esemplari destinati al mercato americano.

A titolo di esempio, nel 1968 la vettura passò a terra negativa mentre nel 1971 da dinamo ad alternatore. Con il Mk3 facelift del 1969 si adottò il sistema di recupero dei vapori di carburante.
Con l'avvento della versione RWA passaruota arrotondati del 1970, il serbatoio da circa 33 litri a 39 litri e si adottarono le ruote radiali.

Per maggiori dettagli o informazioni puntuali sulla specifica modifica si consiglia di procurarsi uno dei testi riportati nella bibliografia.

Bibliografia

Original Sprite and Midget: The Restorer's Guide to All Austin-Healey and MG Models, 1958-79 - Il libro fa parte della bellissima serie "Original" dell'editore Herridge & Sons Ltd. L'autore Terry Horler analizza tutti i dettagli che caratterizzano le diverse versioni di Sprite e Midget e della derivata Innocenti Spider. Questo libro viene considerato come la fonte più autorevole per conoscerla o restaurarla ed è senza dubbio il volume di riferimento del modello.

Sprite and Midget: Past and Present - il nuovo libro di Terry Horler, quotato esperto del modello. Il libro è ricco di informazioni utili per i proprietari o per coloro che stanno pianificando di acquistare uno Sprite o un Midget.

MG Midget Mk.1, 2, 3 and Sprite di Brooklands Books Ltd - Manuale di officina ufficiale di fabbrica per tutti i modelli prodotti completo di sezioni riguardanti specifiche generali, manutenzione ordinaria, sistema di raffreddamento, sistema di alimentazione, motore, frizione, cambio, sospensioni, impianto frenante, impianto elettrico, carrozzeria e tanto altro.

Immagine di copertina di pyntofmyld.

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