Fiat 600 Multipla, il primo monovolume della storia

Le caratteristiche, la scheda tecnica e gli interni della rivoluzionaria vettura Fiat. Un focus sulle versioni Taxi, 6 e 4-5 posti e della seconda serie Fiat 600 D Multipla.

Fiat 600 Multipla, il primo monovolume della storia

Presentata al Salone di Bruxelles del 1956 insieme alla omonima berlina trasformabile, la Fiat 600 Multipla è un'audace vettura multispazio prodotta dalla casa torinese per circa 11 anni.

La vettura è stata ideata come sostituta diretta della Fiat 500C Belvedere, ed è considerata il primo monovolume della storia e la prima vettura ad uso privato omologata per 6 posti.
Spazio a bordo e polifunzionalità erano i concetti base della progetto, gli stessi della Belvedere uscita di scena l'anno precedente, ma ancora più portati all'estremo e con soluzioni diametralmente opposte.

La Multipla disponeva infatti di motore posteriore, abitacolo guida spostato in avanti sul margine estremo della carrozzeria e una singolare forma che in marcia sembrava che andasse al contrario.

Nonostante per realizzarla si utilizzò un numero elevato di componenti già esistenti e le attrezzature di produzione fossero parzialmente condivise, la Multipla non fu pensata come vettura spartana e particolarmente economica.

Il prezzo fissato al lancio era rispettivamente di 730.000 lire per la 4-5 posti, 743.000 per la 6 posti e ben 835.000 lire per la versione "Taxi", l'equivalente di più di 16 - 19 mensilità dello stipendio medio di un operaio.
Nel 1960 con l'introduzione della seconda serie il prezzo variava tra le 775.000 e le 790.000 lire per le due versioni ad uso privato.
Nell'ultimo anno di commercializzazione il prezzo di acquisto partiva da 780.000 lire, superiore alla Fiat 850T in commercio già da circa 3 anni.
Per avere un'idea generale, comparando la Multipla ad altre vetture dello stesso periodo, il piccolo monovolume risultava decisamente più caro della 500 giardiniera e offerto più o meno allo stesso prezzo della Fiat 1100.

La 600 Multipla rimase in produzione tra il 1956 e l'inizio del 1966, mentre le vendite andarono avanti fino ai primi mesi del 1967.

Periodo di Produzione Modello
1956 - 1960 600 Multipla (prima serie)
1960 - 1966 600 D Multipla (seconda serie)

I primi tre anni Fiat scelse Mirafiori come impianto destinato all'assemblaggio del modello, successivamente la produzione fu spostata a Desio nello stabilimento di Autobianchi.

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Secondo più fonti si realizzarono circa 243.000 esemplari, di cui poco meno di 69.000 vetture di prima serie e 174.000 di seconda serie.

Le versioni della Multipla anni '60

La Fiat 600 Multipla era disponibile in tre versioni che differivano esclusivamente per la specifica destinazione d'uso:

  • 4-5 posti
  • 6 posti
  • Fiat 600 Multipla Taxi

A margine della produzione ufficiale Fiat, diverse carrozzerie italiane realizzarono tantissimi modelli su autotelaio Fiat 600T destinati principalmente ad utilizzo commerciale, quali furgoni o piccoli pulmini.

La 4-5 posti e la 6 posti

Entrambi gli allestimenti 4-5 e 6 posti mettevano al centro la versatilità della vettura ma differivano per la configurazione dei sedili posteriori.
La Multipla in versione 4-5 posti disponeva di un unico sedile posteriore e di un'ampia zona bagagli tra schienale e vano motore. All'occorrenza la panca era reclinabile e garantiva sia un'ampio volume di carico che un eventuale letto di fortuna di quasi 2 metri come illustrato nei seguenti disegni.

Nella versione 6 posti le file di sedili dietro alla panchetta conducente erano due composte da 4 sedili totalmente indipendenti.
Anche in questo caso era possibile reclinare i singoli sedili e ottenere fino a quasi 2 mq di volume di carico accessibili dalle due porte laterali e con una bassissima soglia d'accesso.

La Fiat 600 Multipla Taxi

La versione Taxi prevedeva di fabbrica in tinta bicolore verde scuro nella parte inferiore del veicolo e nero in quella superiore.
Sul tetto era presente l'insegna "TAXI" in colore bianco sul lato anteriore e rosso in quello posteriore.
Secondo alcune fonti la tonalità di verde cambiava a seconda della città dove operava la vettura.

Gli interni prevedevano la panchetta anteriore era divisa in due, oltre al posto per il guidatore era presente un piano rivestito in gomma dove lasciare i bagagli e all'occorrenza trasformabile in un ulteriore seduta.
Subito dietro si trovavano due file di sedili separati dalla zona conducente da una paratia in metallo e vetro con finestra scorrevole. La prima fila era composta da due sedili sepatati di tipo "a scomparsa", la seconda da un divanetto fisso.
L'allestimento interno era completato da un tassametro posto sulla plancia, luci di cortesia nella zona clienti attivabile dal guidatore e maniglie per facilitare la fase di entrata e uscita dal veicolo.

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La Fiat 600 Multipla Taxi è la versione più desiderata dai collezionisti e la più amata dagli appassionati del modello. Per questa ragione e perchè già all'epoca alcuni esemplari furono trasformati in taxi, è facile incappare in riproduzioni. Gli esemplari autentici sono identificabili con la presenza sul libretto di circolazione della dicitura “noleggio da piazza” o Taxi.

Esterni e interni della Fiat 600 Multipla

La Multipla presenta un frontale schiacciato e particolarmente adornato come di moda in quel periodo. L'elemento caratterizzante è la calandra che termina con un baffo generoso che ingloba il logo circolare con dicitura "600". La stessa scritta rimase per tutta la produzione anche quando il motore passò a 767 cc.
Subito sopra sono presenti altri due elementi, il logo Fiat e il badge "multipla" inserito in corrispondenza della modanatura che corre lungo tutto il veicolo.

Sia la 600 Multipla prima serie che la seconda serie uscivano di fabbrica con un deflettore d'aria in plexliglass dalla foma tipo boomerang posto su entrambi i finestrini anteriori in corrispondenza del lato delle cerniere. Questo elemento è oggi piuttosto raro da reperire in quanto già all'epoca veniva rimosso perchè ingombrante e fastidioso, basti pensare che il finestrino non scorreva fino in fondo e il deflettore scendeva molto in basso.

Durante la produzione la vettura rimase esteticamente fedele a se stessa con solo alcuni piccoli interventi migliorativi.
A metà 1957 apparvero nuovi fanali posteriori a due luci di colore rosso e arancione.

Altre novità vennero introdotte nell'ultima parte del 1959 quando si adottarono le luci anteriori di posizione e direzione circolari in alternativa alle precedenti di forma ovali. Nello stesso periodo si adottarono gli intermittenti di direzione ubicati in prossimità delle cerniere delle portiere posteriori e catadiottri nella parte bassa dei fanali poseriori.
Con l'avvento della seconda serie (600D Multipla) il cofano motore presentava 18 feritoie al posto delle 15, mentre dall'anno successivo apparvero due lavavetri a spruzzo (1961).

I cerchi montati sui primi modelli erano di colore avorio e presentavano feritoie e coppe coprimozzi in alluminio bombate con incisione FIAT di grandi dimensioni. Successivamente le coppe cambiarono nella forma adottando la parte centrale "incassata" e la scritta FIAT di dimensioni ridotte. Da fine 1959 i cerchi furono verniciati in colore acciaio mentre a partire da maggio 1964 si adottarono gli stessi previsti per la 850.

I colori della carrozzeria

Per quasi tutta la produzione la vettura fu offerta in tinta bicolore.
Solo a partire dal 1964 si optò per verniciatura monocolore almeno inizialmente nei colori bianco Fiat, beige, sabbia, grigio medio, blu medio e verde.

Online si trovano diverse liste di colorazioni incomplete o non totalmente certe, allo stesso tempo purtroppo alcuni esperti del modello non desiderano condividere tali informazioni con la comunità di appassionati o possessori del modello.

Le uniche fonti attendibili reperibili in rete sono di provenienza Fiat e fanno riferimento ai modelli del 1958 e del 1959. Per questo motivo si consiglia di contattare FCA Heritage e richiedere l'elenco dei codici e delle combinazioni disponibili nell'anno spacifico.

Colori carrozzeria 1958 Colori carrozzeria 1959
Verde Chiaro - Verde scuro Rosso - Nero
Bleu scuro - Grigio medio Avorio - Nero
Azzurro cenere - Grigio chiaro Grigio Biacca - Bleu
Beige chiaro - Beige scuro Verde - Grigio
Grigio chiaro - Grigio medio Azzurro - Grigio
Grigio medio - Grigio chiaro Bleu - Grigio Biacca
Grigio medio - Grigio scuro

La tabella riporta gli abbinamenti cromatici della parte inferiore e superiore della vettura. Tra le combinazioni più rare c'è il rosso - nero, scelta audace per un periodo dove di moda erano i colori pastello. I lamierati a vista all'interno dell'abitacolo riprendevano lo stesso colore della parte inferiore della carrozzeria.

Gli interni della Fiat 600 Multipla

All'interno della vettura tutte le sedute erano rivestite in materiale lavabile "vipla" decorate con cordini bianchi e disponibili secondo alcune fonti nei colori rosso, celeste, biscotto, verde e marrone.
La panca anteriore, fatta eccezione per la versione Taxi, era composta da un unica seduta e presentava una fascia bianca sul lato alto dello schienale.
Il pavimento era rivestito in gomma rigata.

Il quadro strumenti posto centralmente nel lato conducente, risultava alla vista praticamente identico a quello previsto per la 600 berlina. Il volante con pulsante del clacson di colore nero, era a due razze di colore chiaro e fu soggetto a cambiamenti di tonalità durante l'evoluzione del modello.

Tra i principali cambiamenti avvenuti nell'arco della produzione, si annoverano i cambi di metà 1957 quando si spostarono sul volante gli azionatori di direzione e i comandi luce e si aggiunse l'indicatore delle frecce sulla plancia. L'anno successivo si adottò un diverso specchietto retrovisore, mentre nel 1961 al centro della plancia si installò un posacenere dall'aspetto tipico delle vetture Fiat del periodo.

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La scheda tecnica della Fiat 600 Multipla

A capo del reparto tecnico delle vetture Fiat e con ruolo operativo sul progetto Multipla, c'era uno tra i nomi più influenti della storia del marchio torinese e dell'industria automobilistica italiana: Dante Giacosa.
Il progettista riuscì, sullo stesso passo e sulla stessa meccanica della 600 berlina, a realizzare un monovolume diametralmente opposto e rivoluzionario per il tempo, con un abitacolo totalmente rivisto e con il posto guida estremamente avanzato per recuperare tutto lo spazio necessario per i sei occupanti.

La prima serie fu equipaggiata da un piccolo 4 cilindri di 633 cc capace di erogare poco meno di 22 CV e, nella successiva configurazione introdotta nel 1958, poco più di 24 CV.
Sia la prima serie che la successiva Multipla seconda serie disponevano di cambio a 4 marce con prima non sincronizzata, frizione monodisco a secco, freni idraulici a tamburo sulle quattro ruote (oggetto di cambiamenti durante la produzione) e pneumatici 5.20 da 12 pollici.  
Il serbatoio situato al posteriore della vettura aveva la capacità di 29 litri.

Fiat 600 D Multipla: le novità della seconda serie

Nel 1960, con l'introduzione della 600 D Multipla, la piccola monovolume fu equipaggiata con un motore a ciclo otto da 767 cc di cilindrata capace di erogare 29 CV a 4800 giri/minuto. Si trattava di un motore da 4 cilindri in linea identificabile con il codice 100D.008 dotato di carburatore monocorpo tipo Weber 28 ICP o Solex 28 PIB-2.

La Mulipla seconda serie presentava filtro dell'aria di tipo piatto in carta con la presa d'aria regolabile in base alle stagioni di utilizzo della vettura, filtro dell'olio centrifugo, pompa dell'acqua maggiorata e condotti del radiatore maggiorati. L'avviamento avveniva mediante motorino d'avviamento comandato con chiave al centro della plancia.

Il nuovo motore permetteva alla Multipla di raggiungere la velocità massima di 105 km/h, cinque in meno della berlina, oltre ad una maggiore la capacità di carico rispetto alla prima serie. Ciò permise alla nuova versione di compiere più agevolmente i compiti tipici di un veicolo commerciale leggero e alla Fiat di aumentare le vendite in allestimento taxi.  

Caratteristiche 600 Multipla 600 D Multipla
Id. telaio 100.108 100D.108
Motore tipo 100.008 100D.008
Motore 4 cilindri 0HV
633 cc
4 cilindri 0HV
767 cc
Rapporto di
compressione
7:1 7,5:1
Carburatore Weber 22 DRA1 Weber 28 ICP
Alesaggio x corsa 60 mm x 56 mm 62 mm x 63,5 mm
Potenza massima 21,5 CV a 4600 giri/min
24,5 CV (dal 1958)
29 CV a 4800 giri/min
Velocità Massima 90 km/h
95 km/h (1958)
105 km/h
Capacità di carico 350 / 400 kg 550 kg

All'anteriore la Multipla montava una sospensione a ruote indipendenti con bracci oscillanti, molle elicoidali, ammortizzatori idraulici telescopici a doppio effetto e barra stabilizzatrice.
Il posteriore era a ruote indipendenti con molle elicoidali e ammortizzatori idraulici telescopici a doppio effetto su bracci oscillanti.

Dimensioni e Peso
Lunghezza 3,5 m
Larghezza 1,45 m
Altezza 1,52 m
Peso
(in ordine di marcia)
circa 750 kg

I modelli derivati

I modelli derivati su autotelaio Fiat 600T sono stati tanti e impiegati per i più svariati utilizzi, dal semplice furgoncino da lavoro ad autoambulanza o veicolo a disposizione delle forze dell'ordine.
La carrozzeria maggiormente attiva era la Coriasco di Torino che proponeva veicoli commerciali in formato pulmino, furgoncino e camioncino. Quest'ultimo con cassone con portata fino a 6 quintali venira offerto nel 1965 a 935.000 lire.
Altre versioni furono allestite da OM, Pasino, Moretti e Fissore in versione ambulanza, camioncino, furgone e pulmino 9 posti.

 

Approfondimenti

  • Fiat 600. 1955-1970 di Alessandro Sannia. Il libro racconta tutta la storia, dalla nascita alle successive evoluzioni, corredandola con numerose immagini e accurate schede tecniche di ognuna delle versioni.
  • Dante Giacosa: I miei 40 anni di progettazione alla Fiat. Libro del Centro Storico Fiat disponibile al download.
  • Dante Giacosa, l'ingegno e il mito. Idee, progetti e vetture targate FIAT di Loredana Dova. Testo destinato ad appassionati di storia dell'automobile italiana e biografie dei grandi attori come Giacosa, geniale progettista Fiat.
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